[ x ]

Per offrirti un'esperienza di navigazione sempre migliore questo sito utilizza i cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più, o se vuoi modificare il tuo consenso clicca qui.
Chiudendo questo banner e/o proseguendo la navigazione presti il consenso all’uso di tutti i cookie

Report an issue or send feedback

To: info@gaiaonline.info






BLOG GaiaNetwork
  • Italiano English
  • Page is loading...

    Info e Regole


    GAIA NETWORK è un nuovo sistema distributivo nel settore dell’arredo in edilizia di alta gamma. Usa il metodo del network ed il blog diventa un luogo importante dove i vari componenti, produttori e clienti, commerciale e tecnici, possono confrontarsi e dialogare fra loro.

    Si richiede solo la e.mail per poter aggiornare i partecipanti sui nuovi interventi. In qualità di gestore del blog mi impegno a non utilizzarle in nessun altro modo.

    Allo stesso modo chiedo  ai partecipanti di condividere poche e semplici regole:
    -non esprimere in modo offensivo opinioni su, religione, razza, sesso. E’ ammessa la politica in quanto parte determinante del fattore economico del settore.
    -non utilizzare il blog per comunicazioni pubblicitarie o fare pubblicità. Per comunicare un prodotto , un servizio o una prestazione tecnica /professionale usare il sistema della “VOCE  DI  CAPITOLATO”.
    -ogni articolo deve essere firmato e l’estensore si assume la responsabilità di quanto dichiarato.

    Come vedete sono poche e semplici regole di normale educazione . In qualità di gestore del blog farò in modo che vengano rispettate.

    Buona lettura e confronto.


    Pier Giorgio Gaiardoni

    Info e Regole
    Traduci Articolo:
    Pubblica un tuo articolo
    LE 4 COSE CHE NON SI POSSONO DIRE

    Voglia di

    43

    raccontare

    LE 4 COSE CHE NON SI POSSONO DIRE

    Di Fabrizio Cotza

    Affermare cose vere è sempre pericoloso, perché si finisce inevitabilmente col diventare antipatici o si rischia di passare per cinici.

    Così se scrivo che nei prossimi anni ci sarà una grande selezione nel mondo del lavoro, e solo pochi imprenditori e professionisti si salveranno, mi arrivano mail arrabbiatissime da parte di persone che sostengono che quello che scrivo è ingiusto, perché tutti hanno diritto di lavorare, e non solo i "migliori". Il che sarebbe "socialmente" giusto ed auspicabile, ma contrasta con la realtà in cui tutti viviamo. In particolare sono 4 le cose che non si possono assolutamente dire:

    1. I posti di lavoro diventeranno sempre più rari, poiché la maggior parte delle piccole e medie imprese non reggerà alla concorrenza straniera e al Sistema Italia. Licenzieranno e metteranno in cassa integrazione gran parte dei loro collaboratori, chiedendo ai pochi che terranno di lavorare di più con stipendi più bassi. Non per sfruttarli (come avviene nelle multinazionali) ma per tentare di sopravvivere. I sindacati che fingono di tutelare i dipendenti di queste aziende sono in cattiva fede, ed invece di combattere i veri sfruttatori fanno la lotta agli imprenditori già in difficoltà per colpa di uno Stato che tutela i forti a scapito dei deboli.

    2. Quei pochi che non perderanno il posto di lavoro avranno sviluppato competenze che fino a qualche anno fa non erano indispensabili. In particolare doti relazionali e commerciali, a prescindere dal proprio ruolo. Questo significa che chi non le possiede come talento naturale dovrà necessariamente acquisirle. Affermare "ma io sono fatto così" oppure "chiedimi tutto tranne che di andare a vendere" significherà trovarsi in mezzo ad una foresta pensando di essere ancora in un villaggio turistico. Non basterà dire che non vi piace. Dovrete prepararvi ad affrontare le sfide più dure, oppure il futuro sarà davvero tosto.

    3. Aumenteranno le diseguaglianze, diminuiranno i diritti. Verremo colonizzati da stranieri che hanno come obiettivo solo il profitto personale e non il benessere della popolazione. Ovvero ciò che abbiamo fatto noi occidentali per secoli nei paesi che oggi sono in via di sviluppo. La ruota gira e purtroppo per noi adesso ci troviamo nella parte sbagliata del mondo. Per chi non vuole vivere tutto questo, l'unica alternativa è salutare amici e parenti ed andare a vivere dove c'è maggiore meritocrazia e sviluppo economico. Scordatevi una ripresa nel breve periodo. Sono bugie che vi vengono dette solo per farvi pagare le tasse senza protestare troppo col miraggio di un miglioramento futuro.

    4. Dovremo rivedere il nostro stile di vita, adeguandolo verso il basso. Pensare di mantenere quello attuale è pura utopia (a meno che non facciate parte di quella ristretta fascia di persone che detengono potere e importanti capitali). Scordatevi adeguamenti salariali, posti fissi, tutele. Il precariato è destinato ad aumentare e nessuno potrà fare più i conti su uno stipendio sicuro. Chi non si adeguerà verrà sostituito da chi si accontenta di molto meno e che probabilmente viene da luoghi in cui non ha mai goduto del nostro ex benessere. Quindi è più predisposto ad accettare sacrifici. Questa mia analisi so bene che disturberà gli animi sensibili, i teorici della giustizia, i buonisti, i sindacalisti più agguerriti. Ma protestare contro di me non cambierà le cose e neppure fare due manifestazioni in piazza servirà a qualcosa. E' già tutto previsto, sapranno come calmare i bollenti spiriti, finiranno di ipnotizzarci per farci credere che ci stanno salvando da qualche entità pericolosa ed astratta.

    Una visione apocalittica e pessimista dunque? Assolutamente no. La foresta è un posto molto interessante, se ci si va attrezzati e preparati. E' un posto infernale per chi ha paura di ragni e serpenti. Ora siamo ancora nel viottolo sterrato che dal villaggio turistico porta alla foresta. Hai ancora la possibilità di fare qualcosa per non farti cogliere di sorpresa. Oppure puoi dedicare il tempo che ti rimane scrivendomi mail di protesta o lamentandoti al bar con gli amici per il fatto che il tuo capo non ti aumenta lo stipendio o che sei disoccupato da sei mesi perché ti offrono solo lavori da venditore a provvigioni.

    Articolo tratto dal sito www.fabriziocotza.it

     

     

    di Pier Giorgio Gaiardoni postato il 25/09/2013 alle ore 18:57:12

    Commenti

    1. Nessun commento presente

    Lascia un Commento


    I campi sono obbligatori (l'indirizzo email non verrà pubblicato)
    Nome
    Email
    Commento
      Avvisami via e-mail in caso di nuovi commenti