GAIA NETWORK è un nuovo sistema distributivo nel settore dell’arredo in edilizia di alta gamma. Usa il metodo del network ed il blog diventa un luogo importante dove i vari componenti, produttori e clienti, commerciale e tecnici, possono confrontarsi e dialogare fra loro.
Si richiede solo la e.mail per poter aggiornare i partecipanti sui nuovi interventi. In qualità di gestore del blog mi impegno a non utilizzarle in nessun altro modo.
Allo stesso modo chiedo ai partecipanti di condividere poche e semplici regole:
-non esprimere in modo offensivo opinioni su, religione, razza, sesso. E’ ammessa la politica in quanto parte determinante del fattore economico del settore.
-non utilizzare il blog per comunicazioni pubblicitarie o fare pubblicità. Per comunicare un prodotto , un servizio o una prestazione tecnica /professionale usare il sistema della “VOCE DI CAPITOLATO”.
-ogni articolo deve essere firmato e l’estensore si assume la responsabilità di quanto dichiarato.
Come vedete sono poche e semplici regole di normale educazione . In qualità di gestore del blog farò in modo che vengano rispettate.
Buona lettura e confronto.
Pier Giorgio Gaiardoni
Voglia di
83
raccontare
La creatività è una capacità che ognuno di noi possiede di produrre nuove idee. Eppure quando pensiamo alle idee innovative o alle invenzioni già esistenti, ci poniamo sempre in posizione di inferiorità come se queste fossero esclusiva di alcuni eletti.
A ben guardare, invece, la creatività, al pari di qualsiasi altra capacità, si può coltivare e rendere produttiva.
Con questo articolo mi propongo di illustrare alcune tecniche per permettere ad ognuno di noi di esprimere al meglio la creatività che ha dentro di sè.
Definire la creatività (mi si consenta il gioco di parole) risulta poco creativo, come sempre avviene allorquando si deve ridurre un concetto in poche parole. Tuttavia, tra le moltissime definizioni, ben si attaglia, a mio parere, quella del matematico Henri Poincaré, secondo cui la: "Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili".
Tutte le grandi personalità del passato e del presente (Colombo, Galileo, Leonardo, Einstein, ecc) sono accomunate da un atteggiamento diverso nel loro oggetto del pensare, consistente nello sfidare senza paura le convenzioni per superare le regole esistenti (il nuovo), aggiungendo una ulteriore regola che diventi condivisa (l'utile).
Se ripercorriamo la nostra giornata tipo troveremo molte attività che eseguiamo sempre allo stesso modo seguendo sempre lo stesso modello. Provate a riflettere: tutti i giorni percorriamo sempre la stessa strada per andare a lavorare o, ancora più banalmente, adoperiamo per prima sempre la stessa gamba (solitamente la sinistra) nell’indossare un paio di pantaloni.
Provate ora a completare con la prima cosa che vi viene in mente la frase :” Biancaneve e ……”, in molti (me compreso) scriveranno “..i sette nani”, piuttosto che “…origano e olio piccante” (una pizza margherita senza pomodoro!).
In altre parole siamo portati a seguire sempre gli stessi percorsi, a seguire sempre gli stessi rituali, che coincidono, il più delle volte, con quelli che in passato hanno dato buoni risultati: il processo mentale che ho appena descritto avviene quasi meccanicamente senza riflettere sulla circostanza che sono possibili infinite altre possibilità.
Analogamente avviene tutte le volte in cui ci troviamo di fronte ad un problema: nel nostro processo di elaborazione di un’idea siamo fortemente influenzati dalla tendenza a riprodurre gli stessi schemi, metodi e percorsi logici. Tale inerzia spinge a ricercare le soluzioni sempre nella medesima direzione.
Se vogliamo sviluppare la nostra creatività dobbiamo iniziare a pensare con modelli diversi, percorrere strade nuove, uscire dagli schemi soliti ossia non avere paura di pensare.
Pensiamo di essere un esploratore che deve cercare un percorso per raggiungere una meta da un determinato punto di partenza senza avere percorsi tracciati e conosciuti. Seguirà il suo istinto e, arrivato alla sua destinazione, potrà tracciare il miglior percorso per raggiungerla.
Un primo passo decisivo è quello di non porre limiti alle nostre idee.
Per facilitare questo processo di sviluppo creativo è utile seguire i seguenti atteggiamenti:
Nell’accingerci a pensare, immaginate di essere durante il periodo di Carnevale quando ci si veste un maniera insolita ed indossate la “maschera della creatività”. Una volta fatti questi passi siete pronti a iniziare a percorrere nuovi cammini e a seguire nuove strade per trovare diversi modelli.
Per fare questo sono state realizzate specifiche tecniche dette appunto “creative”. Il loro scopo principale è di “provocare”, costringere a pensare alle cose in maniera diversa, per avere una visione il più possibile a 360°. La provocazione è in altre parole uno stimolo per generare movimento alle idee, come punto di partenza per raggiungerne altre più logiche.
Delle tante tecniche creative esistenti, a cui poi ognuno di noi ne può aggiungere nuove, in questo articolo Vi propongo quella proposta da Koetler e Trias de Bes nel loro libro “Il marketing laterale”
La tecnica si basa su tre passi fondamentali:
Per la creare una dislocazione laterale sono proposte le seguenti tecniche:
Con questa tecnica è possibile stravolgere un’idea, un problema, una situazione per trovare nuove idee di prodotto,di vendita, nuove idee di organizzazione.
Vediamo ora qualche esempio di applicazione della tecnica
Supponiamo di selezionare come focus un quotidiano
Per esso si può sicuramente affermare che:
Applicando la tecnica “inverti” alla prima caratteristica otterremo un quotidiano che non si legge.
Un primo caso potrebbe essere che lo legge qualcun altro come avviene per le rassegne stampa che troviamo normalmente in televisione.
Un altro caso potrebbe essere rappresentato da un quotidiano che è composto di una pagina di simboli apparentemente incomprensibili perché scritti in codice QR, ma che, se fotografati con uno smarphone dotato di uno specifico software, permettono di scaricare via internet gli articoli letti direttamente dai giornalisti che li hanno scritti.
Applicando la tecnica “sostituisci” alla seconda caratteristica otterremo un quotidiano che non viene pagato da chi legge ma, per esempio, da chi lo scrive (sostituzione di “chi legge” con “chi scrive”). Potrebbe essere il caso di testate nei quali sconosciuti scrittori pagano per poter figurare, per farsi conoscere e ottenere visibilità
E ora tocca a Voi tentare di trovare nuove idee
Massimiliano Malagò
Commenti
Lascia un Commento