GAIA NETWORK è un nuovo sistema distributivo nel settore dell’arredo in edilizia di alta gamma. Usa il metodo del network ed il blog diventa un luogo importante dove i vari componenti, produttori e clienti, commerciale e tecnici, possono confrontarsi e dialogare fra loro.
Si richiede solo la e.mail per poter aggiornare i partecipanti sui nuovi interventi. In qualità di gestore del blog mi impegno a non utilizzarle in nessun altro modo.
Allo stesso modo chiedo ai partecipanti di condividere poche e semplici regole:
-non esprimere in modo offensivo opinioni su, religione, razza, sesso. E’ ammessa la politica in quanto parte determinante del fattore economico del settore.
-non utilizzare il blog per comunicazioni pubblicitarie o fare pubblicità. Per comunicare un prodotto , un servizio o una prestazione tecnica /professionale usare il sistema della “VOCE DI CAPITOLATO”.
-ogni articolo deve essere firmato e l’estensore si assume la responsabilità di quanto dichiarato.
Come vedete sono poche e semplici regole di normale educazione . In qualità di gestore del blog farò in modo che vengano rispettate.
Buona lettura e confronto.
Pier Giorgio Gaiardoni
Voglia di
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raccontare
Il primo passo è consultare un tecnico, geometra o architetto, specializzato nel risparmio energetico. Il risparmio energetico è una materia complessa, che richiede un alto grado di specializzazione: è meglio rivolgersi a una persona o a uno studio che fa principalmente questo specifico lavoro. Lui si occuperà anche di darvi le indicazioni su come ottenere le agevolazioni fiscali al 50% per il risparmio energetico e di preparare i documenti.
Il tipo di intervento da effettuare sull’edificio varia a seconda delle condizioni specifiche: la classe energetica precedente, il clima del luogo, l’esposizione alle intemperie e ovviamente la disponibilità economica. Prima di commissionare i lavori, valutare attentamente più di un preventivo: ciò vi darà la possibilità non soltanto di scegliere l’offerta migliore, ma anche di mettere a confronto le diverse proposte di intervento, e magari di prendere il meglio da ciascuna.
La scelta della azienda edile responsabile dei lavori è ovviamente la fase più importante e delicata. Anche in questo caso, è preferibile scegliere qualcuno che sia altamente specializzato sulle ristrutturazioni edili e sul risparmio energetico. Il vostro tecnico di riferimento potrà aiutarvi nella scelta.
L’errore che molti proprietari di casa fanno al momento di ristrutturare è quello di dare tutto in mano ai tecnici senza più interessarsene fino alla fine dei lavori. Al di là della professionalità di chi lavora, la presenza interessata del committente, sia in fase di progettazione che di realizzazione, è una garanzia ulteriore di efficienza. Fate domande, osservazioni e critiche liberamente, e pretendete di avere l’ultima parola.
Prima di progettare il cappotto, è importante avere un’idea precisa di come si comporta il nostro edificio termicamente. Il modo migliore è far scattare una immagine termografica, che evidenzierà quali sono i ponti di calore, cioè le porzioni dell’edificio attraverso le quali lo scambio di calore avviene più rapidamente. Molte ditte specializzate in risparmio energetico usano questo strumento con successo.
Una delle prime decisioni da prendere sarà se porre il cappotto sul muro interno o esterno dell’abitazione. In linea teorica, è sempre preferibile ricoprire interamente la parete esterna, per avere effetti più consistenti, ma non sempre è possibile. Ad esempio, nei condomini è spesso difficile mettere d’accordo tutti i proprietari delle unità abitative su una spesa consistente. In tal caso, si può optare per il cappotto sulla parete interna, che è meno efficace ma ha anche costi ridotti.
Poi bisognerà scegliere i materiali per l’isolamento: a questo in genere pensa l’azienda, che avrà i suoi fornitori di riferimento. Ricordate però che non tutti i materiali sono equivalenti: ciascun materiale ha un diverso coefficiente di conducibilità termica, più è basso, più il cappotto funzionerà bene. Inoltre è importantissimo lo spessore: un ottimo materiale con uno spessore molto basso è peggio di un cappotto scadente molto spesso. Anche in questo caso, consultate il geometra per avere un parere terzo.
La posa dei pannelli ha un ruolo essenziale: un cappotto fatto con materiali straordinari ma posato male può avere efficacia pari a zero. E’ importante in particolare che i pannelli siano posati senza soluzioni di continuità: anche un sottile strato di malta tra un pannello e un altro può inficiare l’intero effetto isolante. E’ importante che i pannelli siano incollati alla parete e contestualmente fissati con dei tasselli: mettere i tasselli in un secondo momento non va bene, perché può provocare distacchi dalla parete. Inoltre, i pannelli devono coprire anche le imbotti cioè le superfici interne delle finestre. Discutete di questi dettagli con il tecnico e con i responsabili dei lavori.
Pretendete dalla ditta esecutrice una garanzia sulla tenuta del cappotto termico: le intemperie possono mettere alla prova i rivestimenti, soprattutto se non sono stati montati e fissati correttamente. La durata della garanzia va concordata: non accontentatevi di meno di 5 anni.
A questo aggiungiamo la possibilità di rivestire sia esternamente che internamente il cappotto con materiali "pesanti", quindi non solo intonaco o carta da parati ma anche pietre ,naturali o ricostruite, piastrelle, legno sia naturale che ricomposto.
Questi materiali con peso notevole devono avere la garanzia del costruttore e/o posatore di non staccarsi e di poter essere posati in altezza.
Ogni materiale deve essere testato : voglio dire che la stessa piastra di formato e spessore uguale di colore chiaro può essere posata mentre se di colore scuro non è idonea e non riceve la garanzia.
Questo vuol dire che al momento della progettazione bisogna scegliere il rivestimento, che può essere posato in contemporanea o in un secondo tempo, ma non cambiato.
e dopo il lavoro una canzone per un sorriso..
http://www.youtube.com/watch?v=EVkcVxFRUds
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