GAIA NETWORK è un nuovo sistema distributivo nel settore dell’arredo in edilizia di alta gamma. Usa il metodo del network ed il blog diventa un luogo importante dove i vari componenti, produttori e clienti, commerciale e tecnici, possono confrontarsi e dialogare fra loro.
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Allo stesso modo chiedo ai partecipanti di condividere poche e semplici regole:
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Come vedete sono poche e semplici regole di normale educazione . In qualità di gestore del blog farò in modo che vengano rispettate.
Buona lettura e confronto.
Pier Giorgio Gaiardoni
Voglia di
66
raccontare
Posa su Sabbia, dalle origini ai tempi nostri.
LA STORIA.
La posa su sabbia risale alla fine del primo decennio inizio secondo del secolo scorso, come testimoniano ancora oggi molte pavimentazioni eseguite in palazzi storici, in particolare in città come Torino e nelle ville nobili nella sua periferia.
Questo tipo di posa era stato ideato inizialmente per ristrutturazioni, ovvero serviva a ripristinare i pavimenti senza la demolizione di quelli vecchi sottostante.
Il lavoro consisteva in un sottile strato di sabbia staggiato su vecchie piastrelle in cotto consumate, su cemento o pietra, in modo da formare un piano planare, per poi appoggiare sopra il parquet.
Tra sabbia e legno, veniva steso un foglio di carta per poter posare il parquet su una superficie "pulita". Il pavimento in legno che normalmente si utilizzava, era formato da doghe avente una scanalatura sui 4 lati (femmina), in modo da essere collegate tra loro tramite una linguetta, preferibilmente in ferro.
Quest'ultima serviva anche ad assorbire l' umidità residua nel legno. Il parquet così posato, non manifestava problemi di stabilità, tenendo anche conto del sistema di riscaldamento usato quei tempi .
Negli ultimi anni si è tornati a questo metodo di posa proprio a causa degli innumerevoli problemi legati all'umidità di risalita, alla stabilità e all'affidabilità del sottofondo cementizio.
Come in tutta l'edilizia, anche questo procedimento rimane invariato nella sua prassi, anche se negli anni è stato molto rinnovato nell'uso dei materiali. Infatti, risulta essere lo stesso di allora, l'unica differenza notevole sta nel fatto che una volta i listoni di parquet venivano semplicemente adagiati su una guaina di cartonfeltro.
Attualmente l'esperienza e l'inventiva di uno stuolo di posatori motivati ha portato a delineare una linea di posa che si muove in questo modo: sui solai grezzi, dove passano tutti gli impianti elettrici ed idraulici, viene stesa la sabbia in tutte le zone del cantiere dove verrà posato il parquet, ma solo quando sono stati ultimati tutti i lavori di muratura, quali intonaci, soglie di raccordo con l'esterno, sottofondi o posa degli altri pavimenti, e per ultimo i serramenti esterni.
La sabbia, che precedentemente è stata stoccata al piano di posa, deve essere stesa asciutta, la si può portare in loco bagnata come da cava e fatta asciugare sul posto (tempi di attesa 8/10 gg), oppure la si può trovare sul mercato già asciutta in sacchi di diverso peso, in questo caso si velocizzano notevolmente i tempi.
Soletta
Generalmente è l'unico materiale che si deve procurare direttamente il cliente. Con l'aiuto del Laser, si staggia la sabbia in modo perfettamente planare, compatibilmente con le soglie di entrata e altri piani obbligatori, ad esempio la porta del balcone con quella del bagno o di entrata e così via.
Stesura sabbia asciutta
Lo spessore del piano di sabbia necessario, non è importante, infatti può variare da un minimo di cm. 1,5 ad un massimo non prestabilito, ma generalmente non più di 20/25 cm. L'ottimale è di 5/10 cm. E' indispensabile che copra i tubi degli impianti sottostanti.
Sabbia Livellata
E' da sottolineare il fatto che la sabbia è incomprimibile! Sopra a questo piano viene stesa una guaina bituminosa da 3 mm che si presenta a rotoli normalmente di 10 mq l'uno, nel suo perimetro si deve appoggiare ai muri e in modo da non lasciare vie di fuga e nella sua area non deve presentare sovrapposizioni che possano compromettere il piano di lavoro.
Stesura guaina catramata
Quest'ultima ha ben due funzioni: la prima è trattenere un'eventuale risalita di umidità residua dal sottofondo, la seconda è quella di ripartire i carichi del pannello appoggiato alla stessa.
A questo punto dei lavori si procede con la sistemazione del pannello in OSB da mm.18. Questo pannello è nato per essere usato all'esterno, cioè ha la particolarità di non subire alterazioni a contatto dell'acqua, infatti si comporta da idrorepellente.
Posa pannelli OSB
In questo caso si ha la garanzia di avere un sottofondo sano ed asciutto. I pannelli vengono disposti in senso perpendicolare alla posa del parquet, distanziati tra loro di c.a. ½ cm., vengono fissati tra loro con graffe larghe cm.2, per 2 di profondità, in modo da permettere ai piccoli movimenti fisiologici del legno.
Pannello posato
A questo punto si ha un sottofondo perfettamente planare e pronto per qualsiasi tipo di posa di pavimento in legno, un sottofondo perfettamente garantito e duraturo nel tempo.
Posa pavimento in legno
I vantaggi di un sottofondo in sabbia.
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