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    Info e Regole


    GAIA NETWORK è un nuovo sistema distributivo nel settore dell’arredo in edilizia di alta gamma. Usa il metodo del network ed il blog diventa un luogo importante dove i vari componenti, produttori e clienti, commerciale e tecnici, possono confrontarsi e dialogare fra loro.

    Si richiede solo la e.mail per poter aggiornare i partecipanti sui nuovi interventi. In qualità di gestore del blog mi impegno a non utilizzarle in nessun altro modo.

    Allo stesso modo chiedo  ai partecipanti di condividere poche e semplici regole:
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    -ogni articolo deve essere firmato e l’estensore si assume la responsabilità di quanto dichiarato.

    Come vedete sono poche e semplici regole di normale educazione . In qualità di gestore del blog farò in modo che vengano rispettate.

    Buona lettura e confronto.


    Pier Giorgio Gaiardoni

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    FINALMENTE NOTE DI POSITIVITA' :LE FABBRICHE DEL FUTURO

    Voglia di

    54

    raccontare

     

    Le Fabbriche del Futuro        pubblicato da http://fabrizio-cotza.blogspot.it/

    Da quando ho deciso di dedicarmi attivamente al fenomeno dei Fab Lab non avevo ancora avuto la percezione chiara e tangibile della reale portata di questa mia scelta, ma in questi giorni passati al Makrt Faire di Roma ho compreso davvero cosa intendeva The Economist (mica Cronaca Vera) quando ha definito il fenomeno dei “makers” la “Terza Rivoluzione Industriale”. Ma andiamo per ordine. Innanzitutto perché dovrebbe interessare a tutti noi Italiani questo nuovo fenomeno, apparentemente di nicchia? Semplice: perché è il nostro ultimo treno per riaffermare il Made in Italy, senza venir stritolati da nazioni molto più competitive o ricche. Cercherò di piegarvelo partendo da alcuni presupposti fondamentali. Siamo un Paese privo di risorse naturali e ci troviamo a far parte di una Europa Unita in cui il nostro peso politico ed economico è ormai nullo. I motivi sono molteplici e non mi interessa disquisirne in questo post, ma non possiamo trascurare questi due elementi o continuare a lamentarci sui social network. Solo puntando su due macro fattori potremmo tornare ad essere competitivi: turismo e creatività. Il primo dovrebbe valorizzare il nostro patrimonio paesaggistico ed artistico, ed invece sappiamo tutti come viene gestito. Anche su questo però non spenderò parole inutili. Qui mi interessa darvi l’unica buona notizia, legato al secondo macro fattore: la creatività è più viva che mai.

    Lo ha notato chiaramente chiunque abbia passato qualche ora al Maker Faire, in particolare nelle prime due giornate dedicate alla presentazione di progetti, in gran parte italiani e alcuni dei quali davvero rivoluzionari. Da "Tabby", l’automobile che ci si monta da soli in un’ora, ha un motore elettrico e costa meno di uno scooter, alla plastica biologica, da oggi anche elettro conduttiva, creata dalla bologneseBio-OnProgetti in grado di cambiare radicalmente un mercato, di rilanciare la nostra economia e soprattutto di garantire alle generazioni che verranno un futuro migliore, in quanto ecosostenibili.  Ma a fianco di queste invenzioni strepitose, il vero messaggio del Maker Faire è stato uno nuovo modo di pensare alla produzione, in cui il consumatore spesso coincide con il produttore/creatore, in uno scambio continuo tipico dell’approccio open source e finalizzato a creare una nuova socializzazione tra gli individui, a differenza dell’alienazione che crea lavorare in fabbrica. La digitalizzazione si fonde con la creatività, dando vita ad una nuova figura, l’artigiano digitale, che è insieme designer,operaio, informatico e venditore (quando non è lui stesso l'utilizzatore).   Non è difficile creare un’associazione mentale con il nostro Rinascimento, che seguì al buio Medioevo.  La mia teoria è che nei prossimi anni rivivremo entrambe le epoche, in parallelo. Ovvero il mondo andrà a due velocità, e ciascuno di noi potrà decidere su quale dei due treni salire oppure subirlo passivamente. In realtà questo non costituirebbe una novità assoluta, poiché il mondo è sempre andato così (sia durante il Rinascimento che durante il Medioevo c'erano i molto ricchi ed i molto poveri) se non si tenesse conto del vero elemento discriminante rispetto al passato: per la prima volta il tutto è basato sullo scambio invece che sulla competizione e sulla forza della collettività invece che sulle abilità del singolo.

    Il simbolo di questo concetto è proprio un italiano:Massimo Banzi, il “papà" di Arduino, la scheda elettronica open source che ha rivoluzionato il mondo dei makers, aprendo ad infinite applicazioni low cost in cui il valore vero è dato dalla creatività di chi la utilizza. A sorpresa il nuovo CEO di IntelBrian Krzanich, ha annunciato in diretta dal Maker Faire una partnership con Arduino, che ha portato alla nascita della scheda “Galileo”, regalata ai primi fortunati presenti (io la tengo gelosamente sulla mia scrivania, anche se per ora non so proprio che farmene…). Prossimamente verrà regalata ad oltre 50 mila istituti ed università di tutto il mondo. Questo non può essere letto ovviamente solo come un atto di generosità da parte del colosso di Santa Clara, ma lascia intravedere la lungimiranza di chi nota in questo fenomeno l’inizio di qualcosa di grande, in cui sarà meglio esserci che rimanerne esclusi. Sarebbe un errore pensare che chi non ne sa una ceppa di programmazione (come il sottoscritto) verrà coinvolto marginalmente da tutto questo. E' l'errore che hanno commesso quelli che vedevano nei primi computer o in internet un fenomeno di nicchia destinato a pochi fanatici scollegati dalla realtà. Questa rivoluzione coinvolgerà tutti i settori ed in particolare l’edilizia (e l’arredamento),  Ho parlato personalmente durante la fiera con persone davvero eccezionali, che hanno già prodotto mattonelle ottenute grazie al riutilizzo di scarti tessili, droni che organizzano magazzini e prototipi di case fatte in argilla… con una stampante 3D! Quest’ultimo progetto è stato partorito dalla mente geniale di Massimo Moretti, uno di quegli imprenditori che piacciono a me, ovvero sognatori e concreti al tempo stesso, e per questo in grado di realizzare quello che altri reputano “impossibile”. Vi consiglio di dare un’occhiata al loro sito “Wasp” per avere un’idea chiara di quello che stanno realizzando.  

    E come non parlare di “Emilia 3”, l'auto che va ad energia solare? Un gioiello di tecnologia realizzato grazie alla passione di decine di artigiani e studenti capitananti da Mauro Sassatelli e accumunati dal desiderio di partecipare al World Solar Challenge, una sfida che si svolge in Australia e che vede competitors finanziati da multinazionali o da prestigiose Università. Loro, invece, hanno dovuto fare tutto da soli, contando solo sul contributo di chi ci ha lavorato sopra oppure ha donato i materiali necessari alla sua costruzione. Un miracolo tutto italiano. Ma le storie da raccontare sarebbero davvero tante e in molti casi convergerebbero attorno al fenomeno dei Fab Lab, di cui vi ho già parlato in un post di qualche giorno fa e che saranno al centro del prossimo incontro che faremo al Winner Group, il nostro network di aziende eccellenti. Inviteremo molte delle persone di cui ho parlato qui, per farvi raccontare direttamente da loro cosa stanno facendo e come ciascuno di voi potrebbe contribuire semplicemente "mischiando" competenze trasversali. Insomma, per chi vuole salire sul treno giusto non rimane che prenotare il biglietto.  Non ci sarà una seconda possibilità.

    Augh!

    di Pier Giorgio Gaiardoni postato il 11/10/2013 alle ore 08:23:43

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