UNA CULTURA INDUSTRIALE
Si tratta di un breve capitolo trovato in un libro stampato nel 1990.
Naturalmente GAIA non esisteva ne i creatori del network conoscevano il libro. Forse GAIA ha respirato in qualche modo una cultura innescata,segnalata o forse è soltanto una coincidenza. Ma riporta fedelmente una delle regole di GAIA:
per fare questo non è necessario diventare esperti.............
ecco il capitolo
......quello che è importante ,in tutto questo discorso sull'apprendimento,non è soltanto immagazzinare e organizzare le cose del cervello,ma naturalmente anche < che cosa> metterci dentro. Perché sarebbe inutile usare i più moderni mezzi elettronici e i più sofisticati metodi di apprendimento per inserire nel cervello una cultura che sia fuori sincrono con i tempi con cui viviamo.
Il nostro concetto di cultura è rimasto spesso confinato a quella magica parola di <cultura classica> che dovrebbe dare alla mente del giovane una superiorità intellettuale tale da permettergli poi di vedere le cose dall'alto,anche le cose di scienza.
Oggi però questa semplice formazione umanistica non è più sufficiente:occorre capire sempre meglio la complessa civiltà tecnologica in cui siamo entrati (e in cui stiamo viaggiando a velocità crescente). Kant e Leibniz sono certamente d'aiuto ma non bastano.Occorre infatti saper assimilare i nuovi alfabeti tecnologici che stanno trasformando profondamente le nostre società,per capirne la dinamica e utilizzarli correttamente. Altrimenti c'è il rischio di ritrovarsi (come spesso capita) con effetti sgradevoli per non aver saputo influire sulle cause.
Il < progresso> in altre parole ,non deve caderci addosso come un accidente della storia,ma deve essere il frutto per quanto possibile, di una scelta consapevole. Una cultura pre-industriale non è quindi in grado di rispondere a questa esigenza. Lo sforzo del nuovo insegnamento deve essere proprio quello di spiegare bene la meccanica interna di una società tecnologica,in modo che tutti la possano capire,nel suo insieme e nei suoi significati.
Per fare questo non è necessario diventare esperti o degli specialisti. E' come per il telefono. Tutti noi lo sappiamo usare benissimo ,senza per questo conoscere i vari dettagli.
Quello che è importante è capire a cosa serve,quali sono le sue possibilità,i suoi inconvenienti e , questo lo aggiungo io, utilizzare le innovazioni--in qualsiasi campo-- senza il pre-giudizio di quello che si conosce , ma essere aperti quantomeno ad analizzarle.
resto a disposizione per chi volesse il titolo e l'autore del volume.