GAIA NETWORK è un nuovo sistema distributivo nel settore dell’arredo in edilizia di alta gamma. Usa il metodo del network ed il blog diventa un luogo importante dove i vari componenti, produttori e clienti, commerciale e tecnici, possono confrontarsi e dialogare fra loro.
Si richiede solo la e.mail per poter aggiornare i partecipanti sui nuovi interventi. In qualità di gestore del blog mi impegno a non utilizzarle in nessun altro modo.
Allo stesso modo chiedo ai partecipanti di condividere poche e semplici regole:
-non esprimere in modo offensivo opinioni su, religione, razza, sesso. E’ ammessa la politica in quanto parte determinante del fattore economico del settore.
-non utilizzare il blog per comunicazioni pubblicitarie o fare pubblicità. Per comunicare un prodotto , un servizio o una prestazione tecnica /professionale usare il sistema della “VOCE DI CAPITOLATO”.
-ogni articolo deve essere firmato e l’estensore si assume la responsabilità di quanto dichiarato.
Come vedete sono poche e semplici regole di normale educazione . In qualità di gestore del blog farò in modo che vengano rispettate.
Buona lettura e confronto.
Pier Giorgio Gaiardoni
Voglia di
51
raccontare
Qualche tempo fa sono andato a trovare una persona cara persa da qualche tempo. Era una giornata di autunno e il cimitero era una festa di colori . O meglio la natura era tutto un colore, foglie rosse, cielo azzurro e via dicendo. Guardavo la lapide in pietra grigia con sopra la foto di un "vecchio" triste e mi è venuto da pensare che io, mio nonno, l'avevo conosciuto mentre guidava l'auto o lavorava l'orto; quando passeggiava per il corso della mia città o quando in costume da bagno si era al mare, quando giocava a carte, quando mi raccontava storie.
E' stato in quel momento che ho notato quel qualcosa che mi rendeva triste.La natura faceva il suo lavoro esplodendo di colori, la mia mente mi restituiva ricordi di una persona mediamente allegra anche quando era imbronciato (mi faceva ridere) e non c'era tristezza in questo.
Poi ho realizzato: la tristezza era dovuta all'opera dell'uomo.
Mi sono messo a passeggiare per le altre lapidi e quasi tutte, direi tutte, fatte con marmi beige o pietre grigie con sopra foto che fissavano i giorni più vicini alla scomparsa dei sepolti. Ho pensato che tutte queste persone, in vita, avevano sicuramente amato dei colori. Chi il verde, chi il giallo, chi il blu, chi il rosso o il rosa, l'arancio. Ho pensato a tutte le foto di mio nonno viste a casa dove si vedeva giovane, in divisa o nel giorno del matrimonio, con mia nonna, con i figli, i nipoti e via via quelle che si fanno nel corso della vita.
Allora mi sono chiesto: perché sulle tombe si fissa solo l'ultimo istante? Perché non si racconta la vita delle persone? Perché non evidenziare tutto il percorso vissuto? Utilizzare più di una foto. La foto da piccoli e poi da studenti, la data della laurea o quella del matrimonio, quella dei famigliari, una specie di albero genealogico di attimi e via via fino a comporre la storia della persona. Quella storia che racconta a chi le guarda, a chi passa, a chi guarda!
Naturalmente in questi pensieri mi aiuta il mio lavoro, la conoscenza di materiali vari e questo blog che non ha una finalità lirica o nostalgica, lo so, lo conosco bene, ma propositiva.
Mi immagino di creare un volume con proposte progettuali di lapidi con lo spirito sopra descritto; ops!! già il termine lapide è triste e qualcuno potrebbe anche toccarsele quindi utilizzerei il termine che so: diario della vita??. Mi piacerebbe proporre a tutti i progettisti e agli addetti ai lavori di creare una o più proposte grafiche per cambiare l'aspetto dei cimiteri in luoghi più vicini alla vita; utilizzando più foto, utilizzerando materiali dove si possa stampare, comporre, disegnare il diario della vita; quel diario aperto a chiunque lo voglia "leggere" e magari farsi una allegra risata.
E' abbastanza evidente che non si tratta di un'operazione commerciale. Vendere 1/2 mq di prodotto non è un business interessante. Cambiare l'estetica di luoghi così tristi è invece un bell'obbiettivo. Non credo che ci siano obiezioni di tipo religioso o culturale... o si??? Se non mi risponderete e se così fosse un giorno chiederò parere a chi, e di questo sono sicuro, oggi sorride guardandoci.
Alessandro Gaiardoni
Commenti
Lascia un Commento