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    Info e Regole


    GAIA NETWORK è un nuovo sistema distributivo nel settore dell’arredo in edilizia di alta gamma. Usa il metodo del network ed il blog diventa un luogo importante dove i vari componenti, produttori e clienti, commerciale e tecnici, possono confrontarsi e dialogare fra loro.

    Si richiede solo la e.mail per poter aggiornare i partecipanti sui nuovi interventi. In qualità di gestore del blog mi impegno a non utilizzarle in nessun altro modo.

    Allo stesso modo chiedo  ai partecipanti di condividere poche e semplici regole:
    -non esprimere in modo offensivo opinioni su, religione, razza, sesso. E’ ammessa la politica in quanto parte determinante del fattore economico del settore.
    -non utilizzare il blog per comunicazioni pubblicitarie o fare pubblicità. Per comunicare un prodotto , un servizio o una prestazione tecnica /professionale usare il sistema della “VOCE  DI  CAPITOLATO”.
    -ogni articolo deve essere firmato e l’estensore si assume la responsabilità di quanto dichiarato.

    Come vedete sono poche e semplici regole di normale educazione . In qualità di gestore del blog farò in modo che vengano rispettate.

    Buona lettura e confronto.


    Pier Giorgio Gaiardoni

    Info e Regole
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    LA MAGGIOR PARTE DI NOI CERCA CIO' CHE E' BANALE E CIO' CHE TRANQUILLIZZA

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    raccontare

    Pubblico questo blog per tutti  ma in particolare per i "CONNETTORI GAIA" o per quelli che  vogliono diventarlo. Si tratta dell'ultimo capitolo di un libro pubblicato nel 1982 da Francesco Alberoni dal titolo L'ALBERO DELLA VITA edizioni Garzanti.
     
    Il futuro è sempre ignoto ed imprevedibile. Chi immagina il progresso come una marcia sicura verso una mèta chiara confonde la banalità con l'avventura. L'avventura è libertà e rischio. In quanto passaggio dal noto all'ignoto l'avventura ci rivela tutta la nostra fragilità, tutta la nostra contingenza e fa apparire davanti a noi le potenze inesorabili della necessità. Noi, individui, società,specie, tutti possiamo essere afferrati istantaneamente dalla morte, schiacciati dal dolore, abbandonati dalla fortuna.
     
    Ogni partenza è una perdita,un naufragio. Chi va avanti si allontana dalle persone amate,oppure sono le persone che lo lasciano. L'eroe,in tutti i miti,ad un certo punto è solo. Ogni essere umano, in quanto deve affrontare il futuro,deve varcare la soglia del nulla, dove tutte le cose care lo abbandonano, dove cessa ogni comprensione, ogni solidarietà sociale e quello che incontra è al tempo stesso, foresta e deserto. Foresta perchè pieno di ostacoli, deserto perché arido e solitario. E ogni essere umano, quando decide di attraversare la soglia, deve affrontare delle prove.
    Prove per se stesso per sapere se è convinto della sua scelta e prove su chi incontra. L'eroe,che è in ogni essere umano, intravede la terra promessa, arriva alla conoscenza, trova il segreto.
    E' lo stato nascente. Nella mitologia l'eroe è insidiato da mille mostri, nella vita reale sono il disinteresse, l'incomprensione, il rifiuto o le proprie debolezze. Eppure questo è il compito che attende ogni essere umano: questo è ciò che potrà donarci il progresso, la perenne rinascita. Ma quanti in realtà sono pronti ad affrontarlo?
     
    La maggior parte di noi cerca ciò che è banale e ciò che tranquillizza. La maggior parte di noi non vuole, in realtà, affrontare il nuovo e l'ignoto. Ha paura dei compiti che richiedono tenacia, perseveranza, spasimo, forza morale. Ha paura di donarsi. Ha paura della grandezza. Cerca aiuto ma non distingue il guerriero dal giullare. Alla fine preferisce il piccolo al grande, il consueto alla novità, la strada facile alla sfida della prova.
    Ma il progresso e l'evoluzione non vanno in discesa. Ci vuole innovazione, creazione dell'improbabile, di ciò che è difficile forse effimero ma per questo destinato a costruire il mondo.
    Ogni generazione riceve una chiamata e la nostra più di ogni altra, perchè la sfida è totale. La chiamata non giunge a tutti nello stesso momento però si fa sempre riconoscere. Chi sente la chiamata sa che la vita è un unico grande flusso dove nulla resta se stesso e la morte precede la rinascita. Chi ascolta la chiamata sa che la vita è fatta di un susseguirsi di nascite e morti. Che non è come appare, uno stare immobili, un conservare immutabile ciò che si è. Per questo motivo è inutile esigere certezze.
    Chi ascolta la chiamata può partire o non partire. Se non parte,se rifiuta,la sua vita si appiattirà a livello del suolo,il suo mondo diventerà meschino,perchè avrà perso il rapporto con l'albero della vita.
    Se partirà potrà vincere o perdere (non si può sapere alla partenza) ma se saprà andare avanti egli diventerà un individuo e,allo stesso tempo, un uomo completamente sociale e non avrà paura della morte (leggi sconfitta).
     
    Il progresso non è qualcosa di automatico. Esso avviene solo quando facciamo delle scelte giuste. Il progresso non è qualcosa che nasce dalla pigrizia, dalla meschinità ,dalla vigliaccheria, dal quotidiano, dal banale. Il progresso è identificazione dell'improbabile, è dominio dell'ignoto. Non c'è nulla nel futuro che si rassicura, potremmo trovarci ammalati, disoccupati, soli. Questo vale per il singolo e per la società, per i partiti,per le culture. La fama è effimera. Eppure per milioni di anni il progresso ha trionfato su tutte queste difficoltà.
    Nella vita quotidiana abbiamo la pretesa di muoverci sempre in discesa, come l'acqua.  Ma la costruzione della vita ,del progresso e dell'evoluzione è antientropica, non può andare solo in discesa. Non c'è nessun merito nel seguire la via più facile, il consueto, ciò che tranquillizza. Qualunque morale ha sempre richiesto di elevarsi al di sopra del banale, dell'ovvio, del quotidiano, del meschino. Una ha chiesto il coraggio in battaglia, l'altra di porgere l'altra guancia; una di evitare la sessualità l'altra di cercare in essa la perfezione. Comunque mai nulla di facile.
     
    Il progresso richiederà sempre qualcuno che vada avanti, sapendo che non può chiedere nulla perchè, se chiedesse, già ripeterebbe il passato. Si deve andare avanti leggeri perchè le soluzioni,i dogmi,le ideologie più diffuse gli impedirebbero di vedere. E' proprio questa forza antientropica che costruisce il futuro.
    Chi agisce così crea l'improbabile e lo crea per tutti
    Noi ,come singoli individui,unici,inconfondibili siamo una manifestazione di piena umanità. E nello stato nascente noi umilissime persone sentiamo di rappresentare qualcosa di infinitamente più grande di noi, di essere il punto terminale di una potenza cosmica.
     
    (L'artico è stato abbreviato per il fatto che quando si legge sul video non è la stessa cosa di quando si legge un libro. Le parti in neretto sono una mia evidenziazione.)
    di Pier Giorgio Gaiardoni postato il 07/03/2014 alle ore 18:00:08

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