GAIA NETWORK è un nuovo sistema distributivo nel settore dell’arredo in edilizia di alta gamma. Usa il metodo del network ed il blog diventa un luogo importante dove i vari componenti, produttori e clienti, commerciale e tecnici, possono confrontarsi e dialogare fra loro.
Si richiede solo la e.mail per poter aggiornare i partecipanti sui nuovi interventi. In qualità di gestore del blog mi impegno a non utilizzarle in nessun altro modo.
Allo stesso modo chiedo ai partecipanti di condividere poche e semplici regole:
-non esprimere in modo offensivo opinioni su, religione, razza, sesso. E’ ammessa la politica in quanto parte determinante del fattore economico del settore.
-non utilizzare il blog per comunicazioni pubblicitarie o fare pubblicità. Per comunicare un prodotto , un servizio o una prestazione tecnica /professionale usare il sistema della “VOCE DI CAPITOLATO”.
-ogni articolo deve essere firmato e l’estensore si assume la responsabilità di quanto dichiarato.
Come vedete sono poche e semplici regole di normale educazione . In qualità di gestore del blog farò in modo che vengano rispettate.
Buona lettura e confronto.
Pier Giorgio Gaiardoni
Voglia di
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raccontare
Per ipotizzare il futuro bisogna conoscere il passato ma in un blog sarebbe troppo lungo da raccontare, per cui faccio un’istantanea ad oggi e ipotizzo il futuro.
La situazione oggi presenta un “costruito” enorme sia in Italia,Europa e anche nel mondo. Per cui è facilmente prevedibile un forte rallentamento del nuovo (qualche costruzione in più per le case economiche e popolari) e un discreto aumento del “ristrutturato”.
Questo spostamento avrà notevoli effetti sia nel comparto della distribuzione che in quello progettuale.
DISTRIBUZIONE MATERIALI
In Italia ma anche in Europa ci sarà una netta distinzione fra i rivenditori di materiale economico e quello di pregio che comprende anche i prodotti tecnici per il risparmio energetico.
Ricordo che un “investimento” sul risparmio energetico se lo può permettere solo chi “ ha da investire” da cui si evince che è esclusa la classe operaia/impiegatizia, gli extra comunitari e quella che fino a poco tempo fa era la classe media.
Più o meno la stessa distinzione si può fare per tutto il mondo occidentale. Il resto del mondo,Africa—Medioriente—Paesi del cosidetto bric—la situazione è già in questi termini, anzi molto più accentuata.
Viste la premesse ci sarà una distribuzione più capillare dei materiali economici e una più rarefatta per quelli di pregio. Una rivendita di materieli di pregio ha necessità di un raggio di azione di 40/80 km. Per un paese come l’Italia non più di 150/250 punti vendita. Per il materiale economico e di base i centri di acquisto saranno anche meno, 80/120.
Questo vuol dire un riposizionamento di tutta la filiera distributiva.A questo punto i produttori dovranno comunicare con il mercato direttamente e non lasciare alla distribuzione questo compito
La ristrutturazione dell’esistente fraziona gli acquisti o le decisioni di acquisto in una miriade di singole operazioni slegate fra loro ed in tempi diversi. Prima si acquistava un appartamento (quasi sempre in condominio) o si progettava una villa in un unico istante. Ci si faceva finanziare da una banca e si procedeva all’acquisto. Con la ristrutturazione si procede per ambienti e solo quando si hanno tutti i fondi per l’intervento deciso, si opera.
Va da sé, che questo modo di lavorare, è già una “rivoluzione”
PROGETTISTI
Nel mondo del web e parlando con molti addetti ai lavori si sente “viva” la necessità di unirsi,di fare studi associati o cose simili. Solo che la finalità dell’unione viene sentita come una capacità di partecipare a grossi appalti ( che saranno sempre meno) mentre dovrebbe essere finalizzata al mondo frazionato della ristrutturazione .
Esempio : se trovo un committente che deve rifare il tetto ,io singolo progettista, faccio il lavoro e tutto finisce li. Se invece sono associato con altri tecnici specialisti posso proporre un tetto “cablato” o un tetto per la produzione di energia o un tetto “verde” per risparmiare energia.
In questo modo ,partendo dal tetto, posso predisporre interventi successivi nel tempo e secondo le disponibilità del committente per tutto il resto del fabbricato.
In pratica il progetto del tetto diventa la base per modificare tutta la struttura che la committenza eseguirà man mano nel tempo e secondo le disponibilità economiche avendo già la struttura base (progetto di base integrato). Questo vale per qualsiasi altro intervento ,scale,pavimento,bagni cucina,recinzione ecc.ecc..
Da questo si deduce che i cambiamenti in atto richiedono fantasia e capacità di immaginare il futuro. Restare in attesa che ci sia la “ripresa” è illusorio oltre che drammaticamente pericoloso.
Quando sento dire da certi politici che presto ci sarà una ripresa,pensando forse, che tutto torni come prima mi fanno accapponare la pelle.
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